A causa della necessità di trattare chimicamente i vitigni tradizionali 6-16 volte all’anno, era necessario creare varietà più resistenti. L’obiettivo principale era quello di combinare la buona resistenza delle cultivar americane ai funghi con l’alta qualità delle cultivar europee. Nel 2016, dopo 15 anni di ricerca da parte dell’Università di Udine e dell’IGA (Istituto di Genomica Applicata – Italia) sono stati legalmente registrati e autorizzati i primi dieci vitigni resistenti: Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot Khorus, Merlot Kanthus e Julius.